Il termine kata (forma) si riferisce a una sequenza di movimenti predefiniti uniti da determinate tecniche, ritmo e significato. Molto spesso viene ripetuto che i kata sono combattimenti contro un’ avversario immaginario. In realtà il kata era utilizzato in origine per spiegare in forma pratica una serie di principi e tecniche utili alla difesa, un kata contiene determinati movimenti e tecniche non a caso, perché semplicemente stavano bene lì, ma perché vanno a ricreare una determinata difesa da uno specifico attacco. Ogni movimento, ogni caricamento è utile. Ricordiamo che hai tempi della nascita del karate, non si potevano usare armi e si necessitava di un metodo di difesa a mani nude.
Nel momento in cui il M° Itosu li ha utilizzati per insegnare a livello scolastico quello che verrà conosciuto come karate, i kata sono stati ripuliti del metodo difesa e sono stati resi un esercizio fisico con contenuti tecnici di un’arte marziale. Un ulteriore trasformazione di quest’ultimi è stata segnata dall’introduzione delle competizioni, regolamenti e giudizi, andando a perdere ulteriormente il significato marziale.
L’introduzione dei kata nel karate è stata dettata dal bisogno di trasmettere dei contenuti utili alla difesa da parte di un aggressore con dei gesti al vuoto che simulano la realtà. Oggi l’esecuzione del Kata ha valore storico e di forma.

I Kata sono davvero molti, sommando i vari stili, le diverse scuole e le singole varianti, si oltrepassano le 200 forme codificate. Esistono alcune tecniche e posizioni “uniche” in certi Kata, che poi non si ritrovano in nessun altro Kata dello stile.
KIAI
Il significato della parola kiai KI=Spirito e AI=unione. Il kiai, nella tradizione delle scuole marziali giapponesi, è l’urlo degli antichi Samurai. Un potente urlo che racchiude in sé una sintesi di vita e di morte, usato per dominare l’avversario. E’ un grido breve e intenso, caratterizzato da un timbro sonoro acuto o grave, che viene emesso contestualmente all’esecuzione di una tecnica offensiva o difensiva, con lo scopo palese di aumentarne l’efficacia. Come fenomeno psicofisico il kiai agisce sull’avversario alterandone l’equilibrio nervoso, con l’instaurarsi di una forte ed improvvisa tensione a livello emozionale. E’ un grido prodotto da una violenta contrazione del muscolo diaframmatico, che espelle con forza l’aria contenuta nei polmoni, facendo vibrare le corde vocali. Esso è quindi un suono prodotto da vibrazioni meccaniche di considerevole frequenza, che raggiungono l’orecchio umano attraverso l’aria. La tradizione esoterica nipponica attribuisce al kiai il potere di concentrare il proprio spirito e di unirlo a quello dell’avversario al fine di dominarlo. diventa difficile dividere la realtà dalla leggenda, è certo comunque che il kiai ha una sua ragione di essere e delle basi fisiologiche sulle quali si fonda la propria tecnica di esecuzione.
EMBUSEN
si può tradurre con Linea della direzione, ed è un termine giapponese usato nel karate per definire il punto in cui inizia un kata e la sua linea di movimento. Ogni kata ha embusen diversi, tranne alcune serie che hanno schemi comuni. I Kata iniziano e finiscono all’incirca nello stesso punto . Molti Kata sono stati modificati rispetto alle loro versioni originali di Okinawa per farli finire esattamente dove sono iniziati.
BUNKAI
Il bunkai è una parola giapponese che significa analisi o scomposizione. il bunkai si riferisce all’analisi dettagliata dei movimenti del kata per comprendere le applicazioni pratiche delle tecniche contenute in esso. Durante il bunkai, gli studenti studiano come le tecniche del kata possono essere utilizzate in situazioni di combattimento reale, includendo blocchi, colpi, prese e proiezioni. Il bunkai è importante per trasformare i movimenti del kata da sequenze formali a tecniche funzionali e applicabili.
Nel complesso, il kata e il bunkai sono due aspetti complementari della pratica del karate. Nel “bunkai moderno”, proposto durante le competizioni di kata, si viene a perdere il significato di efficacia, tecnica e della congruenza con il kata, il tutto sacrificato per la spettacolarità.
KATA SHOTOKAN
Nello stile Shotokan troviamo 26 Kata. I primi 15 kata classici furono tradotti in giapponese e codificati dal M. Funakoshi. In seguito sono stati aggiunti altri 11 kata. Cinque sono gli Heian e tre i Tekki i successivi 18 sono Kata cosiddetti “superiori”. A questi si aggiungono i tre Taikyoku e il Ten no Kata (forma del cielo), codificato dallo stesso Funakoshi, selezionando le tecniche dai più di trenta kata che formano la cultura marziale del Karate-Do. Quest’ultimi non vengono considerati tra i 26 kata ma spesso eseguiti come propedeutici. Il M° Funakoshi nel momento dell’espansione del Karate in Giappone, ha cambiato tutti i nomi dei kata passando dalla lettura e scrittura cinese a quella giapponese.
KATA PRELIMINARI
- Taikyoku Shodan – grande fondamento 1 livello
- Taikyoku Nidan – grande fondamento 2 livello
- Taikyoku Sandan – grande fondamento 3 livello
KATA HEIAN (O PINAN) CREATI DA ITOSU E DERIVANTI DAI KATA “KANKU” (KUSHANKU)
- Heian Shodan – Stare al sicuro 1 livello
- Heian Nidan – Stare al sicuro 2 livello
- Heian Sandan – Stare al sicuro 3 livello
- Heian Yondan – Stare al sicuro 4 livello
- Heian Godan – Stare al sicuro 5 livello
KATA TEKKI (DERIVANTE DA NAIFANCHI, KATA ANDATO PERSO)
- Tekki Shodan – Cavaliere di ferro 1 livello
- Tekki Nidan – Cavaliere di ferro 2 livello
- Tekki Sandan – Cavaliere di ferro 3 livello
KATA SENTEI (PRINCIPALI)
- Bassai-dai – Assalto alla grande fortezza
- Kanku-dai – Scrutare il grande cielo (kata di stile)
- Jion – Amore di Budda e riconoscenza (kata di stile)
- Empi – Volo di rondine
KATA SUPERIORI
- Kanku-sho – Scrutare il piccolo cielo
- Jitte – Dieci mani
- Jiin – Tempio dell’amore di Budda
- Hangetsu – Mezza luna
- Gankaku – Gru sulla roccia
- Bassai-sho – Penetrare la piccola fortezza
- Sochin – Forza e calma
- Unsu – Mani di nuvola
- Nijushiho – Ventiquattro passi
- Gojushiho-sho – Cinquantaquattro piccoli passi
- Gojushiho-dai – Cinquantaquattro grandi passi
- Chinte – Mano straordinaria
- Meikyo – Specchio luminoso
- Wankan – Corona di Re